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GRUPPO DI APPROFONDIMENTO PER GENITORI

SULLA CONDIZIONE ADOTTIVA ADULTA

Il gruppo in presenza a cadenza mensile verrà riattivato a partire dal 21 marzo 2022

(date successive 2 maggio e 6 giugno)

il lunedì dalle 18 alle 20

Se ci saranno almeno 8 iscritti sarà possibile attivare anche un gruppo online

per chi risiede fuori Genova

il lunedì dalle 18.00 alle 20,00 nei giorni 4 aprile, 9 maggio e 13 giugno

Scarica la brochure

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Siete genitori adottivi e volete comprendere come aiutare i vostri figli, già adulti o prossimi a diventarlo, a misurarsi in modo sufficientemente positivo e autonomo con le responsabilità, le sfide, le risorse che caratterizzano la vita adulta?

Potreste essere interessati a questa  mia proposta di dar vita a un gruppo guidato, che non sia solo occasione di riflessione e confronto ma anche di approfondimento di alcune tematiche proprie della condizione adottiva adulta.

 

Negli studi sull’adozione, sia italiani che internazionali, la condizione adottiva adulta è ancora poco approfondita. Quando ci si riferisce agli adottati adulti, l’attenzione è rivolta quasi esclusivamente a verificare la “riuscita” dell’adozione. Ma in realtà l’età adulta non è solo un’età di bilanci. Da un punto di vista psicologico e sociale, comporta una serie di tappe e compiti significativi che influiscono sull’identità, sull’equilibrio, sull’autostima personali. L’essere figli adottivi è una condizione esistenziale che non si annulla col procedere dell’età e che può condizionare momenti e scelte peculiari della vita adulta. Si tratta dunque di comprende quali intoppi (collegabili all’adozione) possono sorgere e quali sono gli strumenti e le strategie per farvi fronte.

Quando parliamo di condizione adottiva adulta non parliamo - ovviamente - di una condizione univoca.

Tanti soggetti che sono stati adottati procedono sicuri nell’età adulta: sono capaci di instaurare e mantenere relazioni intime, familiari, amicali soddisfacenti, di sentirsi sufficientemente gratificati dalle esperienze lavorative, soprattutto di venire a patti con le inevitabili difficoltà e frustrazioni che la vita adulta comporta. Come tanti altri adulti, possono ricercare un aiuto psicologico per difficoltà e problematiche che non compromettono in modo significativo il loro equilibrio personale (tipicamente, questioni legate alla conoscenza delle origini, difficoltà a superare lutti e perdite).

Pochi altri adottati adulti hanno invece offerto traumi talmente gravi nell’infanzia da non essere in grado di condurre una vita adulta autonoma e da richiedere una presa in carico psichiatrica e/o l’inserimento in una residenzialità protetta.

Ma c’è anche una grande area intermedia di soggetti che, pur in grado di condurre una vita personale più o meno autonoma, incontrano difficoltà non indifferenti nelle aree delle relazioni e del lavoro: problemi a concludere un percorso di studi, a mantenere un’occupazione e a tollerare frustrazioni e difficoltà in ambito lavorativo; tendenza a instaurare relazioni sentimentali “sbagliate” e difficoltà a interromperle; problemi nelle relazioni sentimentali o amicali, vissute con scarsa responsabilità, comportamenti possessivi, iperdipendenti, conflittuali, imprevedibili; prolungata dipendenza dalla famiglia; serie difficoltà a gestire separazioni e lutti. In casi più seri, persistenti disturbi della personalità possono tradursi in comportamenti irregolari, provocatori e violenti, in abuso di sostanze o di alcol, in agiti delinquenziali.

La mia esperienza clinica con giovani adulti adottati suggerisce che per  quest'ultimo gruppo di soggetti ci sono molte possibilità di miglioramento: in alcuni casi si possono raggiungere cambiamenti significativi; nelle situazioni più serie ci si deve spesso limitare a piccoli progressi, non sempre risolutivi delle problematiche di fondo ma comunque utili a diminuire il malessere dei vari membri della famiglia e a consentire che le criticità ancora presenti non compromettano troppo la vita e le relazioni.

Con l’ingresso nell’età adulta, è ovviamente l’adottato stesso a dover diventare responsabile e artefice del proprio cambiamento (una psicoterapia “informata sull’adozione” ne è la via regia, ma anche i gruppi di auto-aiuto possono fare molto). Un aiuto significativo possono darlo, tuttavia, anche i genitori - soprattutto nelle situazioni più critiche – se riescono a superare le inevitabili sensazioni di sfiducia, impotenza, colpevolizzazione, a valorizzare quanto c’è di positivo nei comportamenti del figlio, a comprendere lo stato mentale sottostante ai suoi agiti, a trovare strategie comportamentali diverse dall’iperprotezione, dalla collusione o dal rifiuto. Sono comportamenti utili nei confronti dei figli adulti, ma ancor più produttivi se messi in atto precocemente.

Scopo del gruppo - che aveva iniziato a incontrarsi nell'inverno 2019-20 e che aveva interrotto gli incontri con la pandemia - era e sarà di approfondire quest’insieme di tematiche, per trovare le strategie più opportune per affiancare i figli nel loro cammino. 

La proposta è di riprendere gli incontri a cadenza mensile, il lunedì dalle 18.00 alle 20.00 nel mio studio (Piazza della Maddalena 5/4, Genova) e di attivare un eventuale secondo gruppo online.

Quota individuale di partecipazione 70 € per tre incontri (60 € per chi ha partecipato a precedenti iniziative). Per coppie rispettivamente 120 € o 100 €.

 

Potete iscrivervi inviando una mail a contatti@liviabotta.it, precisando se siete interessati al gruppo in presenza o a quello online, aggiungendo una breve presentazione se non avete già partecipato a incontri precedenti.

Potete chiamarmi al 349 1480147 se avete bisogno di chiarimenti.

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